La Comunità Montana “Alto Sinni” ha affidato i lavori inerenti di realizzazione del Centro polivalente attrezzato per attività culturali del Comune di Latronico, prevedendo il recupero di un fabbricato esistente, precedentemente destinato a mercato coperto ed indicando tra i servizi da collocare: una sala per le riunioni della giunta comunale, uno spazio da adibire a spettacoli e proiezioni, una sala biblioteca, degli spazi per associazioni culturali ed uno spazio per esposizioni.
L’intervento richiesto contemplava l’adeguamento strutturale dell’immobile, al fine di allocare spazi idonei allo svolgimento di attività ricreative e culturali; l’allestimento di spazi funzionali alla erogazione di servizi collettivi; azioni di efficientamento per la massima resa energetica; rifacimento degli impianti; sistemazione dell’area antistante il centro di aggregazione .
Il lungo abbandono a cui era stato sottoposto il fabbricato aveva portato ad un forte deterioramento sia dell’involucro esterno che degli interni. In fase di rilievo sono stati riscontrati diversi danni tra cui lesioni ed infiltrazioni d’acqua che, insieme al materiale abbandonatovi, conferivano all’edificio un’aspetto fortemente degradato. L’edificio ,chiamato a svolgere funzioni non confacenti alla sua configurazione originale, sia in termini di spazialità che di prestazioni tecnologiche, ha dovuto essere oggetto di trasformazioni su ogni aspetto architettonico, impiantistico e strutturale al fine di garantire una buona fruibilità da parte dei futuri visitatori .
Il fabbricato con struttura in cemento armato, è costituito da una parte perimetrale ribassata, coperta con un tetto a padiglione e da una parte centrale supportata da portali e coperta da un tetto a due falde.
Il progetto ha inteso non solo mantenere, ma enfatizzare la tipologia architettonica esistente caratterizzata dai due volumi. Dopo aver svolto uno studio cromatico del nucleo urbano circostante, si è deciso di dare una lettura immediata delle geometrie esistenti, ricorrendo ad un rivestimento in alluminio di colorazioni differenti per la parte bassa e la parte alta dell’edificio, che trova poi un riscontro anche nell’organizzazione spaziale interna.
La distribuzione interna ha voluto ricalcare quella che era l’organizzazione del mercato: le aree perimetrali, in corrispondenza della copertura a padiglione, sono state destinate nel lato corto agli ambienti di servizio, mentre nei lati lunghi alla biblioteca e ad ambienti polivalenti e flessibili, grazie alla presenza di partizioni mobili. L’area centrale è stata concepita invece come piazza coperta, schermata da pannelli mobili in lamiera collocati tra i portali strutturali, utilizzabile per funzioni temporanee come eventi, conferenze e spettacoli, anche grazie alla presenza di un palco.
Al fine di migliorare le prestazioni energetiche del fabbricato, il progetto ha previsto di avvolgere le pareti perimetrali esistenti con un sistema continuo di parete e copertura ventilata in modo da aumentare l’inerzia termica dell’involucro e da raccogliere gli accumuli di aria calda-fredda che si generano nell’intercapedine convogliandoli all’interno dell’edificio così da ridurre i consumi energetici.
Il materiale scelto per il rivestimento è l’alluminio sia per le sue caratteristiche legate alla durabilità, leggerezza, lavorabilità, resistenza alle basse temperature e alla corrosione sia perché è un materiale atossico e completamente riciclabile.
Il progetto strutturale è stato calibrato al fine di ottenere il miglioramento sismico dell’edificio, eliminando i meccanismi fragili, ed aumentando la capacità duttile della struttura almeno al 60-80% della domanda sismica. I principali interventi hanno previsto il collegamento delle fondazioni esistenti nella direzione lunga con dei cordoli in c.a per ridurre l’asincronismo della risposta sismica in fondazione ed attenuare lo stato di sollecitazione nel terreno e da aumentare la portanza, l’eliminazione dei meccanismi fragili per rottura a taglio dei nodi in elevazione nonché l’annullamento dello schema di arco a tre cerniere, in modo d’aumentare la duttilità globale per aumento del grado di iperstaticità. Si è poi provveduto al confinamento mediante fasciature in FRP di pilastri, travi e tamponature, aumentando la capacità globale della struttura con un indicatore di rischio pari a circa il 87,20%.
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